MIMOSA NUVOLA DI LUCE
INTERPRETAZIONE DI UN SIMBOLO
Non voglio soffermarmi sulle discusse origini di questo simbolo così tanto condiviso durante la festa dell’otto marzo e non solo, ma è più interessante riflettere su quanto sia appropriato questo fiore per rappresentare questa ricorrenza. La mimosa è un fiore che si apre alle soglie della primavera, ha un colore intenso e luminoso, e sboccia su alberi rigogliosi dai tronchi alti e stabili, ma non teme di dipingere di giallo anche piante dal tronco esile ed esposto al vento. È un fiore tenero e morbido sia al tatto che allo sguardo, spesso sfida l’inverno che si attarda e preannuncia la primavera anche quando essa stenta a mostrarsi, pigra e lenta nel risvegliarsi dal suo letargo. Il giallo delle mimose esplode ai primi tepori e riempie giardini, sporge dalle ringhiere e ci rincorre lungo i bordi delle strade. Esso non teme i possibili rigurgiti dell’inverno, anzi lo sfida e non ha nessuna intenzione di arrendersi.
La donna e la personalità femminile sono ben rappresentate da questo fiore. La morbidezza e la sinuosità del corpo femminile, l’eterno bisogno di dolcezza e tenerezza, la capacità storica di affrontare situazioni difficili nella famiglia e al di fuori di essa senza ricorrere con facilità alla violenza. L’essere fragile come un piccolo arbusto esposto al vento ma, quando la situazione lo richiede, essere forte e tenace come un grande e robusto albero. Saper sfidare le convenzioni (che ancora permangono in tante parti del mondo e che hanno costretto la donna a secoli di sottomissione e discriminazione) combattendo anche a rischio di gravi ritorsioni per modificare un’ingiusta condizione femminile. La cura della famiglia sempre affidata al suo ruolo (esperienza che manca alla maggior parte degli uomini) le ha tolto tante possibilità lavorative (che ora più che giustamente rivendica), ma le ha permesso spesso di far crescere la parte più importante della sua interiorità umana: di imparare a gestire gli affetti, i sentimenti e i conflitti, la paura e la rabbia, di imparare a conoscere l’introspezione, di capire tanto di quel mistero che si chiama amore. Tutta questa ricchezza interiore, se potesse essere portata alla coscienza collettiva, potrebbe esplodere in una nuvola di luce come il giallo delle mimose a primavera.