TESTO CRITICO IN OCCASIONE DELLA MOSTRA VISION BOARD TORINO
Pittrice, poetessa, scrittrice, esperta di digital art, Moirym spazia dal genere figurativo all’astrazione con intensità espressiva e un sogno nel cuore: quel senso di bellezza e libertà che rappresenta l’essenza della sua Vision Board, del suo desiderio di superare le barriere del tempo e dello spazio grazie all’arte, progettando il futuro, l’esistenza, le speranze. L’artista riesce nell’intento di farci approdare insieme a lei in universi contemporanei e dinamici, passionali e vibranti di energia e la sua visionaria città si stempera in un oceano di luci abbacinanti, istanti quasi inafferrabili di vita e quotidianità, facendo da sfondo alle sensazioni e ai pensieri dell’artista. In questo stile dal colore frammentato, dalle pennellate sincopate e ritmiche, sovrapposte a creare infiniti riverberi tonali l’artista ritrova l’essenza della contemporaneità, con i suoi contrasti, le contraddizioni, il pulsare della vita che, simbolicamente, è anche quello della propria interiorità. La consistenza materica di questi ultimi dipinti crea profondità e infiniti tracciati che affondano nell’anima dell’artista, svelandone simboliche assonanze: per Moirym un ‘Incendio’ è fuoco che arde nel cuore, il silenzio’ rasserenante idea di armonia. Cielo e terra si fondono in orizzonti indefiniti ed immensi, il riflesso del reale restituisce forme e volumi inventati e mentali, a cui corrisponde solamente un'idea di verità, perchè l'essenza è custodita nel cuore e nel ricordo, in una sensazione indelebile che l'artista conserva per sempre, restituendocela ogni volta diversa. Ben si adatta all'arte visionaria di Moirym il sentire di un grande scrittore e poeta come Jorge Luis Borges: 'Noi siamo la nostra memoria, noi siamo questo museo chimerico di forme incostanti, questo mucchio di specchi rotti', frammenti dell'Essere che l'artista gelosamente ripercorre e rende immortali, in un percorso labirintico di segni e colori, fino a risolvere il tutto, a trovare se stessa.