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IL GABBIANO E LA ROSA
Simbologia dell’arte
La libertà non ha simbolo più appropriato del vigoroso, superbo, intrepido e regale volo del gabbiano. Con le sue grandi ali si libra sull’immensa distesa azzurra dove l’occhio si perde sognando l’infinito. Non c’è tempesta che possa fermare quel volo, il gabbiano non perde la rotta, anzi sembra giocare con le onde anche quando sono così alte da spaventarci. Quel volo è una temeraria sfida all’ignoto e più si solleva alto sotto un cielo minaccioso e più lo seguiamo con lo sguardo affascinato.
Anche la straordinaria bellezza della rosa è una sfida che la natura erge verso il cielo sopra lo snello ed elegante stelo, fatta d‘impalpabili petali che si aprono in tante carezzevoli sfumature di colore. Non a caso la rosa è stata scelta come simbolo dell’amore: amore come desiderio dell’essere umano di valicare i propri limiti, di sentire il respiro che dal profondo sale a raccogliere le energie vitali per catturare il profumo della vita, per espandersi oltre la gabbia delle consuetudini, verso nuove scoperte, dentro e fuori di sé. Quando la rosa si spoglia, i petali cadono intatti, ancora freschi, e spesso intatti come petali di rosa rimangono anche i nostri sogni pur cadendo ad una ad una le nostre speranze.
Ma quando quell’anelito di libertà riesce a sollevarsi da terra e a spiccare il volo trasformandosi in una temeraria sfida alle proprie inibizioni e agli ostacoli che ogni passo incontra, allora lo sguardo impara a vedere oltre il vetro del silenzio e il cuore scopre nuove dimensioni del sentire. È a questo punto che tutto cambia: ora la bellezza ha nuovi colori e trasmette nuove vibrazioni mentre l’arte comincia a prendere forma. Arte come straordinaria forza interiore che assume molteplici espressioni: arte che scompone e ricompone l’energia in mille forme e fioriture cromatiche, arte come specchio del trascendente, pianeta dell’umana esistenza che seduce, avvince, sorprende, confonde…
Moirym